Gesti di Galanteria
di Chiara Canali
Artista a tutto tondo, nella vita e nell’arte, Loredana Galante mi ha sempre colpito non solo per la quantità di idee, progetti e processi creativi che sa tessere giorno dopo giorno da sola o “con l’aiuto dei ragni tessitori”, ma per l’inconsapevole levità e, al contempo, intensità con la quale è in grado di mettere in scena epiche performance con un’espressività dai tratti, di volta in volta impercepibili o esasperati. La caratteristica peculiare di tutte le sue performance (sia quelle più estreme che quelle più sfumate) consiste nell’aspetto relazionale, che è stato anticipato da artisti come Vito Acconci, Yoko Ono, Marina Abramovic, sempre e comunque all’interno di una cornice artistica.
La ricerca della Galante si inserisce nel solco della tradizione della Performance Art – dal New Dada a Fluxus – che, attraverso la presentazione di azioni, materiali ed eventi normalmente considerati comuni, banali, di routine quotidiana, aspira a sovrapporre i concetti di arte e vita e a instaurare sempre più frequentemente relazione e scambi con la gente. In questo senso il suo percorso si ricollega a quello di artiste provenienti da luoghi e percorsi disparati, come Yoko Ono, Charlotte Moorman, Alison Knowles, intrecciandosi a figure che incrociarono Fluxus, come la femminista ed attivista Kate Millet, Simone Forti e Carolee Schneemann, per arrivare oggi all’uso performativo del corpo di Marina Abramovic, Nezaket Ekici o della più giovane Mary Sue.
Anche quando l’aspetto più esibizionista ed eccentrico della Galante emerge con teatralità drammaturgica ed esuberanza espressiva, rimane predominante il rapporto con il prossimo, con il diverso da sé, con il pubblico che si trova, in quel momento, di fronte a lei.
In questo senso è fondamentale anche la capacità dell’artista di relazionarsi non solo con l’altro ma anche con il contesto in cui si rapporta la sua performance, che è fortemente determinato dal tipo di relazioni che si possono instaurare nei luoghi pubblici o privati con cui si confronta.
Per questo motivo, in questi anni ho spesso coinvolto la Galante in gesti performativi determinati di volta in volta dalla circostanza espositiva e tematica. Così è stato per l’azione Letto di Latte (2010), ideata per il progetto torinese The White Cellar. Se il bianco era il tema dominante della mostra, la Galante ha riempito di latte un lettino per bimbi in cui riversare i propri desideri iscritti bianco su bianco, per inscenare una palingenesi che intendesse riportare il protagoinista-autore al suo stato primordiale di salvifica naturalità e purezza.
Adatto al contesto fieristico e conviviale di Arte Accessibile Milano, Loredana Galante formula il progetto Nice to meet you (2011) dove, attraverso l’utilizzo di uno strumento veloce come l’adesivo di ingresso che identifica il visitatore della fiera, tutti i fruitori sono diventati parte attiva dell’atto performativo dell’artista e veicolo inconsueto di comunicazione per dar vita a una sorta di azione collettiva portavoce di una dimensione artistica allargata.
Sul tema della partecipazione e della comunità si è giocava la sesta edizione di Fotografia Europea dove l’artista ha partecipato sia alla mostra fotografica Dalla parte delle donne. Tra azione e partecipazione sia agli appuntamenti performativi collaterali con l’azione L’importante è partecipare allestendo sotto i portici esterni della Galleria Parmeggiani un salottino en plein air dove i passanti si sono accomodati per sfogliare con lei album riportanti foto d’epoca della città di Reggio Emilia e dei suoi abitanti reperite dall’archivio fotografico del Comune.
Scaturita dalla mostra torinese 012 Profetica, Poetica, Proetica, e successivamente messa a punto durante un viaggio di 46 giorni in Messico, tra sciamani, leggende, testimonianze, danze e rituali di passaggio, la performance Vita morte vita. Viaggio dalla materia inerte alla vita si svolge in una piccola tenda da campeggio, dove giace sdraiata una Donna Scheletro incinta (con la Vulva aperta piena di fagioli borlotti) vestita di nero, quale simbolo di rinascita dalle spoglie della morte. Chi entra nella tenda può coricarsi con la Donna Scheletro, può ascoltare e vedere il video realizzato in Messico, che ricorda l’appuntamento irrevocabile con la Signora Morte, e può prendere con sé uno dei suoi fagioli.
Benché le sue performance abbiano perlopiù un carattere effimero, destinate a creare senso e significati allargati alla sfera esistenziale dell’uomo, spesso rimangono oggetti, disegni, parole, adesivi, video, memorie, reperti che riconducono di volta in volta lo spettatore ad assaporare quei momenti con giocosità ludica e al contempo con enfasi catartica. Così infatti Loredana Galante desidera siano interpretate le sue performance, come ribadisce in un’intervista concessa a Chiara Crosti per il blog Culturanatura de Lastampa.it: “In quanto promotrice del gioco, io capitalizzo le mie perfomance a livello esistenziale, comunque acquisisco le energie e l’esperire degli altri. Accadimenti ed esperienze, osservate e filtrate, vengono trasformate e riproposte in più media (performance, dipinti, video, installazioni…). E’ un processo che può assomigliare alla catarsi, agevola la trasformazione, la riformulazione costruttiva, oppure può portare a focalizzare dei simboli che contengono il significato, simboli condivisibili che non appartengono solo alla mia storia, ma alla storia di tutti”.
Titolo: Con l’aiuto dei ragni tessitori
Autore: Loredana Galante
A cura di: Fortunato D’Amico e Maria Flora Giubilei
Con il patrocinio di: AIAPP-Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, sezione Piemonte Valle d’Aosta
In collaborazione con: Cerruti Arte
Catalogo: testi di Carla Sibilla (Assessore alla Cultura e al Turismo di Genova),Fortunato D’Amico, Maria Flora Giubilei, Chiara Canali
Dove: Musei di Nervi – Galleria d’Arte Moderna Villa Saluzzo Serra, Via Capolungo 3 – 16167 – Genova http://www.museigenova.it
Quando: 8 febbraio – 6 aprile 2014
Orari apertura: martedì-venerdì, 15-20; sabato e domenica, 10-20
Ingresso: intero 6 euro – ridotto 5 euro
Info e prenotazioni: Tel. 010 3726025 / 010 5574739-18 biglietteriagam@comune.genova.it
Info e prenotazioni per i laboratori didattici a Villa Croce: Tel. 010 580069 – pscacchetti@comune.genova.it