Piero Gilardi, Survival a Palazzo Pigorini, Parma

Piero Gilardi
SURVIVAL
a cura di Chiara Canali

Parma, Palazzo Pigorini
Str. Della Repubblica, 29/a

6 Aprile – 19 Maggio 2024

In occasione della ottava edizione di PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, in programma dal 6 Aprile al 19 Maggio 2024, il piano nobile di Palazzo Pigorini ospita la mostra Survival di Piero Gilardi (Torino 1942-2023), in omaggio al Maestro dell’Arte Povera, recentemente scomparso, ecologista ante-litteram e tra gli autori italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale.

Il progetto espositivo, a cura di Chiara Canali, racconta il percorso di Gilardi a partire dal suo complesso rapporto con la Natura, soggetto del suo lavoro, e con la Tecnologia, che ne ha condizionato tecniche e modelli di fruizione. Dal 1965 Piero Gilardi inizia a realizzare i “Tappeti-natura” con l’intento di stimolare nella società futura la percezione sensoriale dell’ambiente naturale, riproposto attraverso “dispositivi domestici” artificiali.

I Tappeti-natura sono opere d’arte che rappresentano in modo realistico e meticoloso sezioni tridimensionali di suolo e paesaggio a grandezza naturale (piante di fico, palmeti, girasoli, cavoli, zucche, pesche…), intagliate nel poliuretano espanso e dipinte con pigmenti sintetici, sino al limite dell’iperrealismo. L’epifania di soggetti familiari (fichi, cavoli, meloni, campanelle…) colti in contesti evocativi – prati, sottoboschi, spiagge, orti domestici, scorci marini o foreste tropicali – riesce a causare un cortocircuito visivo e psicologico in forme sempre diverse ma sempre attuali, che uniscono al senso di bellezza presente, la nostalgia di un passato perduto e la speranza per un futuro migliore.
Sono sculture dipinte che non devono essere solamente contemplate passivamente, bensì devono interagire sensorialmente con il corpo del fruitore, per accoglierlo ed esserne toccate, udite, percorse, esperienziate.

Il concetto di “interattività” attraversa tutta la mostra ed è accentuato in alcune opere più recenti come Scoglio bretone (2001), Panthoswall (2003) e La Tempesta perfetta (2017) che rientrano nel percorso di ricerca che, a partire dagli anni Ottanta, porta l’artista a utilizzare la tecnologia per consentire allo spettatore di partecipare attivamente interagendo con l’oggetto artistico, al fine di mobilitare una risposta nei confronti della difesa dell’ambiente e della sopravvivenza del Pianeta.

La mostra ci restituisce la figura Piero Gilardi non solamente quale artista e ricercatore, ma anche nelle vesti di animatore culturale di un “attivismo militante creativo”, in favore di una condivisione esperienziale che abbia come obiettivo l’impegno sociale e la lotta biopolitica. Fanno parte di questa stagione creativa anche la produzione artistica realizzata per progetti di animazione teatrale a contenuto ecologista, che esorcizzano la paura della morte, come nel caso delle sagome e delle maschere realizzate in Kenya nel 1985 in seno alla tribù Samburu di Barsaloi.

“In retrospettiva, la precoce consapevolezza di Gilardi per le dinamiche interattive, ma contraddittorie, fra modernità ed ecologia, come istanze preponderanti nelle trasformazioni culturali e quotidiane dell’umanità, si è rivelata molto lungimirante”, aveva affermato Hou Hanru in occasione della mostra al MAXXI di Roma.
La mostra riunisce una ventina di opere dell’artista, anche di grandi dimensioni, che si avvalgono di prestiti da parte della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi, della Galleria Giraldi di Livorno, della Galleria Enrico Astuni di Bologna e di collezionisti privati.

PIERO GILARDI
Biografia
Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942.
Maestro dell’Arte povera, ecologista ante-litteram e tra gli artisti italiani più influenti del secondo dopoguerra a livello internazionale, nel 1963 tiene la sua prima mostra personale, Macchine per il futuro. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i “Tappeti-natura”, che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam, New York.
A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni sessanta: arte povera, land art, antiform art. Collabora alla realizzazione delle prime due rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna.
Nel 1969 inizia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione arte-vita. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e “mondiali”: Nicaragua, riserve indiane negli USA, Africa.
Nel 1981 riprende l’attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie installazioni accompagnate da workshop creativi con il pubblico.
A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l’elaborazione del progetto Ixiana che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico possa sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli anni novanta e duemila sviluppa una serie di installazioni interattive multimediali con un’intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski costituisce l’associazione internazionale Ars Technica e in qualità di responsabile della sezione italiana promuove a Torino le mostre internazionali Arslab. Metodi ed emozioni (1992), Arslab. I sensi del virtuale (1995), Arslab. I labirinti del corpo in gioco (1998), come pure vari convegni di studio sull’arte dei nuovi media.
Ha pubblicato tre libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall’arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981), Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du Réel, Dijon 2003) e La mia biopolitica (Prearo, Milano 2016). Collabora con articoli a varie riviste d’arte, come “Juliet” e “Flash Art”.
Ha promosso il progetto di un grande Parco Arte Vivente (PAV) dove si compendiano tutte le sue esperienze relative alla dialettica natura/cultura, aperto nel 2008 quale “museo interattivo nella natura” a Torino.
Muore nel 2023 a Torino all’età di 80 anni.

PALAZZO PIGORINI
L’edificio si configura come piccola casa a corte con androne passante che dà accesso allo scalone e al cortile originariamente porticato su due lati. Reperti evidenti dell’antico loggiato sono le colonne in pietra ritrovate nella muratura del primo piano e messi in evidenza dall’intervento di restauro. Il prestigio e la notorietà di questo antico edificio sono legati non solo alle sue caratteristiche architettoniche, ma anche alla fama dei personaggi che lo abitarono: Angelo Mazza poeta e Vittorio Bottego esploratore. Due lapidi marmoree, a ricordo di questi illustri parmigiani, spiccano sulla facciata principale del Palazzo.
Nelle volte del piano nobile affacciate su strada repubblica, ci sono i pregevoli affreschi attribuiti al pittore Francesco Scaramuzza (1803-1886), raffiguranti la Notte e l’Apoteosi del poeta Angelo Mazza incoronato dalla Musa dell’Armonia. Nei primi decenni del Novecento, dopo varie compravendite, il Palazzo divenne di proprietà di Adriana Pigorini Luisignani, che nel 1980 con lascito testamentario lo donò al Comune di Parma affinché fosse destinato a museo artistico o destinazione similare da denominare Pigorini. Per adattare l’edificio alle nuove funzioni museali, il Comune di Parma ha realizzato un accurato intervento di recupero e restauro; sono stati realizzati impianti di sicurezza e l’installazione di un ascensore e le parziali modifiche alle quote di pavimento con scivoli hanno reso il Palazzo accessibile a tutti.
Dal novembre 1996 è sede delle esposizioni temporanee del Comune di Parma.

PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA
PARMA 360 Festival della creatività contemporanea è il festival dedicato alla creatività contemporanea italiana e alla scena artistica emergente. Nella città eletta Capitale italiana della Cultura per il 2020, il festival è giunto alla ottava edizione e riflette sul tema HOMO DEUS, attraverso mostre, eventi e incontri.
PARMA 360 festival si pone ancora una volta l’obiettivo di promuovere e divulgare l’arte contemporanea e la creatività giovanile con iniziative che favoriscono la partecipazione e il coinvolgimento di un pubblico ampio ed eterogeneo, con particolare attenzione alle nuove generazioni e alle famiglie.
Alla base della progettualità di PARMA 360 ci sono inoltre i concetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione degli spazi cittadini per un coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il Festival, infatti, mette in rete e promuove il patrimonio artistico già esistente in un vero e proprio museo diffuso sul territorio, valorizzando attraverso l’arte contemporanea chiese sconsacrate, palazzi storici e spazi di archeologia industriale non sempre conosciuti dagli abitanti della città.
L’iniziativa, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il sostegno del Comune di Parma e di un’ampia rete di partner pubblici e privati.

Info festival:
Parma 360 Festival della creatività contemporanea
(VIII Edizione)
HOMO DEUS

Piero Gilardi
Survival
a cura di Chiara Canali

Parma, Palazzo Pigorini
Str. della Repubblica, 29/a

Dal 6 Aprile al 19 Maggio 2024
Orari: Da lunedì a domenica e festivi: 11.00 – 20.00
Mercoledì e giovedì chiuso

Informazioni al pubblico
http://www.parma360festival.it
parma360festival@gmail.com

Ufficio Stampa Parma 360
Laura Cometa
Tel. 327 1778443

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